Nel nostro caso si parla di mercatini dell’usato.
Posti dove si compra e si vende merce usata a prezzi favorevoli*.
Sarà apparente più tardi perché li chiamiamo tutti “mercatino” indistintamente.
Ci sono essenzialmente, secondo me, tre tipi di mercatini:
i franchising, come per esempio Mercatino e Merkatino;
gli indipendenti, mercatini a sé stanti e con un solo negozio (nella maggior parte dei casi);
gli ambulanti, ovvero le bancarelle di roba usata che si trovano nelle fiere.
Dato che gli ultimi sono più unici che rari (e ovviamente tutti differenti), ci dedicheremo soltanto ai primi due tipi: franchising e indipendenti.
Prima di avere a che fare con un mercatino per la prima volta bisogna tenere conto di numerosi fattori: prima di tutto bisogna ricordarsi che un mercatino dell’usato non è un supermercato, e di conseguenza non c’è tutto, e a volte quello che c’è (per noi comuni mortali) è sconosciuto.
Per trovare le cose che si vogliono nei mercatini è necessario avere voglia di esplorare.
Basandomi sulla mia esperienza, certe volte è più divertente esplorare nei meandri più reconditi di un negozio in cerca di una cosa che trovarla subito e comprarla.
Un’altra cosa da tenere in considerazione è che chi si occupa dei mercatini non è onnisciente e di conseguenza non si intende di ogni singola tipologia di prodotto. Questa può essere un’arma a doppio taglio: possiamo trovare prodotti con prezzi stupidamente alti o stupidamente bassi rispetto al loro valore effettivo e sta a noi decidere se e cosa farne.
I franchising sono dei mercatini con un’insegna diffusa oltre il territorio cittadino. Due esempi sono le catene Mercatino e Merkatino, che hanno diversi punti vendita sparsi per il territorio italiano e a volte con più negozi nella stessa città, come per esempio nel ridente paesello ligure di Genova.
Generalmente i franchising hanno un livello moderato di organizzazione e, cosa più importante, un sistema di scadenze.
È questa la peculiarità dei franchising: dipendendo da un’unità centrale, per mantenere il marchio (e quindi la visibilità) la circolazione dei prodotti deve essere relativamente costante, di conseguenza per evitare che gli stessi prodotti rimangano sugli scaffali per troppo tempo i prezzi diminuiscono progressivamente. Questo abbassamento di prezzo viene comunemente definito “scadenza”.
Il sistema di scadenze varia da marchio a marchio ma il principio di base è lo stesso: dopo un determinato periodo di tempo dalla data di messa in vendita viene automaticamente applicato uno sconto sul prezzo sull’etichetta.
Mercatino funziona così: dopo 60 giorni (circa due mesi) dalla data indicata sull’etichetta viene applicato uno sconto del 25% sul prodotto, se ne passano ulteriori 60 (quindi circa quattro mesi di esposizione) il prezzo originale è scontato del 50%. Passato altro tempo potrebbero come non potrebbero esserci ulteriori variazioni.
Per Merkatino il procedimento è lo stesso ma i tempi sono dimezzati: dopo 30 giorni (circa un mese) lo sconto è del 25%, mentre lo sconto del 50% scatta dopo i 60 giorni (circa due mesi).